Intervista a Nicola De Coppi, co-founder di SmartStay, App rivolta al settore turistico e alle strutture ricettive che sfrutta la tecnologia iBeacon.
Il faro illumina un mare ancora inesplorato, sulle mappe di (pochi) argonauti tecnologici. Silenzio, mentre qualche gabbiano 2.0 tiene d’occhio questa rupe solitaria. Perché qualcosa accadrà. Il Proximity Marketing – e l’iBeacon (lett. “faro) che ne è alla base – sono oggi territorio di analisi monitorato con attenzione dagli addetti ai lavori e sconosciuto ai più. Una situazione di calma apparente che, forse, precede nuovi sviluppi e rotte da esplorare. Si tratta di un access point che crea una rete Bluetooth BLE, cioè a basso consumo di energia. Quando un dispositivo mobile entra nel suo campo d’azione, è possibile trasferire una serie di informazioni personalizzate, push e micro-localizzate. A patto che quest’ultimo abbia Bluetooth acceso e relativa App installata. Una ghiotta opportunità per chi si occupa di Marketing!
…il mercato è ancora acerbo, i brand non introdurranno la tecnologia nelle proprie strategie, i consumatori non sono disposti a cambiare i propri comportamenti di consumo, in Italia le aziende/strutture ricettive non hanno una mentalità abbastanza aperta per comprenderne il valore…
Sarà.
Intanto però a Milano, da Aprile, i visitatori del Cenacolo Vinciano possono scaricare l’App “Light is Back”, che utilizza gli iBeacon come soluzione di marketing di prossimità, e accedere a contenuti multimediali speciali, relativi a quanto stanno guardando e agli ambienti che li circondano. Riguardo all’App, che prende il nome dal progetto omonimo che ha visto iGuzzini lavorare alla riqualificazione illuminotecnica di numerosi tesori artistici del capoluogo lombardo, sostiene Andrea Cinelli, General Manager dell’agenzia Adacto: “Si tratta di un progetto innovativo che mette insieme bellissimi contenuti, tecnologia e responsabilità sociale. Abbiamo lavorato insieme a iGuzzini per costruire una app che unisca il marketing di prossimità all’arte, in un progetto che rappresenta perfettamente le diverse componenti dell’agenzia.” [fonte: engage.it]
Voci autorevoli sostengono che l’integrazione dell’Inbound Marketing col Proximity sia uno dei filoni più interessanti del marketing nel presente e nel futuro. Molte agenzie sono già pronte. Sguardo attento all’orizzonte. L’opportunità è dietro l’angolo e farsi trovare impreparati implica opportunità perse a favore di competitors proattivi.
Proprio durante il recente SuperSummit dedicato al “Digital Marketing Turistico” ho avuto la possibilità di conoscere un giovane imprenditore, Nicola De Coppi, di ritorno dalla Silicon Valley, dove ha sviluppato SmartStay: App che sfrutta gli iBeacon e si rivolge proprio alle strutture ricettive. Un progetto all’avanguardia, che dimostra la dinamicità e l’acume di chi sa vedere oltre, intercettando nuove opportunità di Revenue e Customer Satisfaction prima che queste entrino nel campo visivo di tutti.
Lascio la parola a Nicola, cui ho rivolto alcune domande volte ad approfondire il suo progetto e i relativi ambiti di applicazione nel mercato turistico italiano. Ecco l’intervista che mi ha rilasciato!
Quando è nata l’idea di una startup che utilizzi iBeacon?
Circa 10 mesi fa, il mio socio indiano che vive attualmente negli Stati Uniti e frequenta un corso di dottorato di Computer Science presso l’University of California, è venuto a conoscenza di questa promettente tecnologia rilasciata da Apple e ha iniziato a pensare alle possibili applicazioni.
Perché avete scelto proprio il settore alberghiero?
Le prime applicazioni di iBeacon si concentravano solo nel mondo retail, quindi abbiamo cercato di pensare a diversi possibili ambiti e quasi per caso abbiamo cominciato a considerare gli hotel. Ci siamo detti che sarebbe stato bello fare il check-in da mobile, e selezionare la camera dell’albergo dove dormire, un po’ come fanno ora le compagnie aeree. L’iBeacon era la tecnologia giusta per localizzare l’ospite al front desk e permettere di fare check-in e upgrade di camera.
In cosa consiste il Vostro progetto?
Premetto innanzitutto che durante i 3 mesi di accelerazione presso uno dei migliori 15 incubatori negli Stati Uniti, BoomStartup (dove abbiamo avuto la fortuna di ricevere feedback e consigli da oltre 50 advisor, CEO, ed esperti del settore), purtroppo ci hanno sconsigliato di utilizzare l’iBeacon per il check-in e il room updgrade. Già diverse startup lo stavano facendo. Il suggerimento era quello di concentrarci maggiormente sull’ottimizzazione dei servizi ancillari degli hotel, SPA e Ristorante. Per rispondere alla domanda, quindi, il nostro progetto è quello di offrire all’albergo un servizio per ottimizzare al meglio le entrate dei servizi, tramite contenuti curati dal nostro team creativo (fotografo+copywriter) e presentarli all’ospite tramite mobile app.
Quali sono le principali applicazioni pratiche possibili all’interno di un Hotel?
Lavorando con i primi hotel clienti negli Stati Uniti e in Italia, abbiamo visto che l’iBeacon introduceva molte complicazioni e rallentava la scalabilità, che in una startup è qualcosa di fondamentale. Quindi abbiamo deciso di puntare sulla tecnologia mobile che il mercato stava cercando, ma che potesse essere anche indipendente dall’iBeacon. Ora offriamo l’iBeacon come opzione aggiuntiva per gli hotel. Gli scenari che attualmente abbiamo visto essere più interessanti sono due:
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la possibilità di fare cross – selling dei servizi
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la possibilità di avere recensioni certificate dell’ospite che soggiorna in Hotel.
Che tipo di reazione hanno gli albergatori? Quali risultati state riscontrando?
Gli albergatori sono molto interessati alla nostra tecnologia e al nostro servizio; infatti in questo periodo molti hotel stanno puntando moltissimo all’ottimizzazione dei servizi ancillari, SPA e ristorante, in quanto rappresentano una fonte di revenue ancora poco sfruttata. Inoltre gli hotel puntano a migliorare l’esperienza dei propri ospiti durante il soggiorno, fornendo loro tutte le informazioni di cui hanno bisogno tramite mobile. In questo modo si migliora la reputazione online ed è anche più facile che l’ospite soddisfatto ritorni in quello stesso hotel. Per l’iBeacon purtroppo solo alcuni albergatori ne hanno richiesto l’installazione e penso che ci vorrà un po’ più di tempo affinché questa tecnologia penetri il mercato dell’hotelier.
Uno degli aspetti centrali delle applicazioni iBeacon è promuovere il download dell’App, evitarne la cancellazione e far accendere il Bluetooth. Quali strategie avete attivato?
Prima di tutto lavoriamo a stretto contatto con il management dell’albergo per raccogliere tutte le funzionalità che vogliono implementate nell’app e le informazioni da mostrare all’ospite durante il soggiorno. Una volta completata la fase di set-up, promuoviamo l’applicazione tramite email prima che l’ospite arrivi in hotel e on-site, attraverso materiale cartaceo e al front-desk. Per evitare la cancellazione puntiamo sulla qualità delle informazioni che mostriamo all’utente. Per quanto riguarda l’attivazione del Bluetooth è sicuramente uno scoglio iniziale, molti utenti infatti lo tengono spento. Non tutti sanno, però, che iBeacon sfrutta la tecnologia Bluetooth Low Energy (BLE) che non consuma la batteria dello smartphone. In generale lavoriamo assieme all’hotel per capire quali incentivi dare all’ospite per il download dell’app, di solito variano dall’accesso gratuito al Wi-Fi (se è a pagamento) o ad uno sconto per la prima prenotazione dei servizi dell’hotel.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
La nostra applicazione vuole puntare ad essere uno strumento per consigliare l’ospite su tutti i servizi che offre l’Hotel e su tutte le esperienze che si possono fare nel territorio circostante (Musei, Escursioni, Ristoranti), proprio come se fosse un concierge personale di un albergo 5 stelle.
Le parole di Nicola De Coppi vi hanno incuriosito?
A me sì, sin dalla nostra prima telefonata in cui mi ha spiegato le applicazioni dell’iBeacon nel settore alberghiero e, più in generale, turistico. Forza del networking 2.0 che a volte riesce a sorprendere e portare sulla tua strada proprio chi sta realizzando un progetto che trovi interessante, controverso e sicuramente da seguire nei suoi sviluppi. Sono veramente contenta di aver potuto realizzare questa intervista, che dà sostanza e concretezza a concetti che nel mio post precedente ho affrontato solo da un punto di vista teorico.
Il Proximity Marketing è un ambito di sviluppo molto interessante e rappresenta il futuro non solo nel settore turistico. Certo, ci vogliono persone lungimiranti, come Nicola, disposte a scommettere sulla nuova tecnologia e imprenditori aperti al nuovo disposti a inglobarla nei propri piani di Marketing. Penso che con strategie ben costruite e mirate al giusto target sia possibile trarre grandi vantaggi dall’iBeacon.
Una delle difficoltà maggiori, secondo gli addetti ai lavori, è anche la difficoltà degli utenti a “far proprio” un giro di boa tecnologico così rilevante. Ricordo la gita in Grecia al liceo (e non parlo dell’Era Paleozoica!): la mia compagna di classe più up-to-date parlava – unica tra tutti – con i genitori dalla rocca di Atene con un telefono nero, pesante e senza fili. E tutti noi guardavamo a bocca aperta, ammirati ed esterrefatti. Oggi nelle nostre tasche ci sono smartphone di ultima generazione che ci connettono con il mondo in ogni istante della vita.
Pensate ancora che l’iBeacon sia qualcosa di così lontano?
Laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, Nicola De Coppi è co-founder e VP of Sales and Marketing di SmartStay, Inc. Dopo diverse esperienze di studio e di lavoro all’estero, tra le quali può vantare un’importante società di consulenza direzionale e di servizi tecnologici, Nicola ha deciso di tornare in Italia e puntare a migliorare l’esperienza di soggiorno degli ospiti nei nostri hotel, certo che il turismo in Italia abbia ancora molto da dare.
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