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Instagram per Bed and Breakfast

Instagram: 6 errori da evitare per una Content Curation perfetta

 

Instagram e Turismo: binomio possibile? Assolutamente si! Instagram è stato il re dei social media nel 2015 e per il prossimo futuro si prevede un’ulteriore crescita, complice l’acquisizione da parte di Facebook, l’introduzione di post sponsorizzati e l’appeal nei confronti di una content curation creativa. Una recente ricerca di emarketer ha dimostrato come Instagram sia la piattaforma preferita (78%, contro il 64% di Facebook) dai brand, oltre a quella in cui le aziende sono a oggi più disposte a investire in contenuti sponsorizzati.
Il settore turistico avrebbe solo opportunità da cogliere grazie a un utilizzo strategico di questo strumento ricco e versatile.

Instagram: sì, ma serve un piano!

Analizzando i profili Instagram di un panel rappresentativo di B&B italiani, emergono alcune pratiche comuni dettate forse da mancanza di visione strategica e di una piena consapevolezza della piattaforma. Basterebbero piccoli accorgimenti per migliorare l’immagine della struttura, creare engagement e acquisire lead, senza per questo sottrarre tempo ad altre attività, perché anche solo 5 minuti al giorno possono essere sufficienti. Ma ad una condizione: che in fase iniziale si sia definito con precisione:

  • chi siamo
  • quali caratteristiche hanno i nostri Clienti (ci rivolgiamo a un target giovane/sportivo/alle coppie/alle famiglie/ai buongustai/etc..?)
  • perché vogliamo aprire un profilo Instagram del B&B
  • a seconda degli obiettivi, definire un calendario editoriale
  • incaricare una persona (membro della famiglia/collaboratore) della gestione operativa: realizzerà i contenuti, li posterà nei giorni e orari stabiliti e creerà engagement commentando contenuti dei followers e dei profili in sintonia coi valori del B&B.

Ogni mese, basterà analizzare con gli opportuni tool l’andamento dell’account e stabilire eventuali accorgimenti per migliorare i risultati.

Non lasciarti sedurre da queste 6 tentazioni…

Adesso sì, che siamo pronti a scattare e condividere i contenuti del nostro B&B! Ma facciamo attenzione ad alcuni comportamenti che possono rivelarsi poco efficaci:

1. POSTARE SOLO FOTO DELLA PROPRIA STRUTTURA
E’ normale che il titolare ami il suo B&B o Hotel. Ma postare esclusivamente foto di camere in cui anche un fanatico della Settimana Enigmistica faticherebbe a trovare le differenze non è di appeal. Nemmeno scatti della stessa camera o sala colazione da decine di angolazioni e di livelli di zoom. Va benissimo mostrare la location, ma alternandola ad altri contenuti!

2. POSTARE SOLO FOTO DEL TERRITORIO
Che sia un rinfrescante lago alpino o una spiaggia mozzafiato, alcuni B&B ripropongono all’infinito scatti del paesaggio circostante. Ok, è bellissimo e va valorizzato, ma facendolo “vivere” a chi sta osservando il vostro scatto. Quindi lasciamo da parte le velleità da fotografi (da scatenare sul proprio profilo Instagram personale!) e cerchiamo di andare oltre, per mostrare curiosità della zona, mini itinerari sfruttando i video, i luoghi al di fuori degli itinerari turistici. Bisogna valorizzare i dettagli, comunicare l’atmosfera del territorio che ospita la struttura, invogliare a visitarlo e a seguire l’account Instagram del B&B per essere accompagnati in un viaggio alla scoperta delle sue bellezze. Ma senza che queste monopolizzino i contenuti.

3. POSTARE SOLO FOTO DELLA COLAZIONE
Per un B&B, la colazione è un asset fondamentale, cui dedicare tempo e la giusta dose di attenzione. Rappresenta infatti uno degli elementi più amati dai turisti, ma anche uno dei più soggettivi e criticati nei portali di recensioni.

4. NON USARE GLI USER GENERATED CONTENT (UGC)
L’ego dei Clienti sarà appagato dal vedere la propria foto ripostata (per farlo ti consiglio il tool Regram) sul profilo del B&B, magari con un commento simpatico o un apprezzamento sull’immagine. Il tuo account avrà invece contenuti freschi, aggiornati e diversi da quelli istituzionali che fanno parte della strategia definita in fase iniziale (e timone di tutta l’attività su Instagram).
In un settore in cui, ancora oggi, non è scontato ricevere la password del Wi-Fi al check-in potrebbe sembrare marziano l’Hashtag Curation. Eppure, come ha dimostrato Alessio Carciofi nell’intervista dedicata allo Storytelling per B&B, basterebbe collocare in punti strategici (reception, sala comune, sala colazione, deposito bici, camere, ascensore…) un piccolo cartello, con grafica curata e in linea con l’immagine coordinata del B&B, invitando i Clienti a costruire insieme a voi la narrazione aggiungendo il vostro Hashtag ufficiale alle proprie condivisioni sociali, Instagram incluso. L’anno seguente potrete creare un poster con i loro scatti più belli, e utilizzarlo sui vostri canali Social, incorniciarlo all’ingresso, includerlo in una Newsletter (profilata!) per mostrare come chi ha già soggiornato nel B&B l’abbia “vissuto”. Sono spaccati di vita quotidiana, ricchi di emozioni: contenuti che lavorano in sinergia rispetto alle foto professionali scattate da un fotografo per la vostra nuova brochure!

5. NON COINVOLGERE LE ECCELLENZE LOCALI
Ogni territorio ha le proprie eccellenze locali, con i quali è utile attivare sinergie nell’ambito di una valorizzazione reciproca, per dare all’Ospite la possibilità di vivere nuove esperienze in grado di arricchire la percezione del soggiorno nel B&B. Può trattarsi di semplice visibilità, di un voucher o di un’offerta esclusiva riservata ai clienti della struttura, ma sempre in grado di inserirsi con coerenza nel progetto turistico da questa sviluppato.

6. FOTO DI CAMERE, STRUTTURA E TERRITORIO MA SENZA PERSONE
Che tristezza gli ambienti vuoti! Non siamo sul sito web, quindi via libera al patio con i Clienti che stanno gustando la colazione, a bimbi che giocano in piscina e a un ospite che legge sull’amaca della veranda! Va bene utilizzare qualche foto istituzionale, ma non è Instagram il luogo in cui dare loro la precedenza.

E tu, quale suggerimento aggiungeresti?

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