Menu
Eventi

MASHABLE SOCIAL MEDIA DAY – La Hit Parade degli Speech

 

Mashable, con oltre 30 milioni di pagine visualizzate al mese, si classifica come uno dei più grandi siti al mondo e terzo blog più popolare. Quale occasione migliore del Mashable Social Day Milano 2015 per tuffarsi in una giornata di aggiornamento e formazione, in cui professionisti del settore portano la propria esperienza sul campo attraverso il racconto di case studies di successo?

 

In questo post condivido un riassunto – selettivo e personale – degli speech più belli di questa intensa giornata.

 

Ho trovato molto efficace la sinergia tra le varie tipologie di interventi che, insieme, hanno fornito uno scenario interessante dello stato dell’arte delle Social Media Strategies e delle infinite integrazioni con i piani di Marketing tradizionali.

I brand stanno dedicando un peso sempre maggiore al web, non più considerato come elemento accessorio ma come asset strategico a pieno titolo. Cambia il contesto, cambiano i consumatori così come i turisti. Le aziende non possono ignorarlo se vogliono raggiungere e far convertire il proprio target, che si tratti di acquisti nel punto vendita o prenotazioni alberghiere.

 

mashable-aula-min 2

 

burger QUANDO GLI HAMBURGER DIVENTANO SOCIAL

Enrico Giubertoni  (trainer e consulente specializzato nel Social media marketing) ha presentato il caso di “Fatto bene burger”, catena di tre ristoranti milanesi con focus su materie prime di altissima qualità, vero e proprio atelier per intenditori della carne. Il punto di partenza della strategia social è stata una domanda non da poco: come partecipare in tempo reale alla comunicazione con i Clienti senza destabilizzare l’erogazione del servizio ma, al contrario, amplificando al massimo il coinvolgimento? In ogni store, il Responsabile di Sala monitora in tempo reale le interazioni social dei clienti, incentivate con una precisa strategia. Oltre al controllo delle conversazioni digital su marchio e prodotto (anche geolocalizzate!) sono stati identificati con Klout gli Influencer e i Brand Advocates, organizzati contest e attivato un costante, gustoso flusso di live storytelling che si compone attimo dopo attimo, come in una jazz session! Perché non bisogna mai dimenticare che:

 

 

compare-48MARKETING TRADIZIONALE E DIGITAL: COPPIA OBBLIGATA

Che ci sia stato il colpo di fulmine o si tratti di matrimonio combinato, oggi una strategia non può prescindere dall’integrazione fra i mezzi tradizionali e i Social Media. Di questi aspetti ha parlato Eleonora Rocca, Retail Marketing Manager presso TP-LINK, una multinazionale cinese del settore IT e autrice del fashion blog The Brunette Cupcake (che ho scoperto in questa occasione e non lascerò più!) Ecco i tips di Eleonora:

1) Definisci il tuo obiettivo (aumentare le vendite, lanciare un prodotto, fare un test di mercato, creare buzz, ecc.)

2) Analizza il mercato e il settore. Solo così potrai scegliere il social giusto. Lei vive a Londra e ci ha portato l’esperienza del mercato britannico dove, per l’indole riservata degli anglosassoni, il social più diffuso non è Facebook (come in Italia) ma Twitter. Se quindi vogliamo proporci sul mercato inglese dovremo concentrare le energie sui cinguettii!

3) Definisci un piano di Marketing integrato. On Line e Off Line sono due facce della stessa medaglia e la multicanalità è oggi chiave del successo. Ogni strategia deve essere customer centric: pensata e costruita intorno al consumatore e alla sua esperienza d’acquisto. Inutile una strategia social coi fuochi d’artificio se poi il tuo sito non è in grado di convertire!

 

4) Get creative! Via libera a una creatività che sappia toccare le corde dell’emozione. Se ad esempio lavori nella moda, nel turismo o sei una wedding planner, non puoi assolutamente trascurare Instagram e Pinterest, visivi e in crescita.

L’esempio di Eleonora Rocca è stato focalizzato sul settore retail per promuovere un prodotto IT in grado di garantire un costante accesso al web. Questa la domanda lanciata sui canali social per un contest: “Qual è il momento peggiore per perdere la connessione internet?”. L’obiettivo? Far sapere che esiste un prodotto per evitare questa situazione, creare conversazioni e portare le persone in negozio ad acquistarlo.

 

 

scuola socialLA VOCE DEGLI ATENEI CORRE SUL WEB

Spesso si parla della delicata interazione fra scuola e social media, tra facili entusiasmi e miopi detrattori. Come sempre occorre equilibrio e Alessandro Baroncelli (Direttore del MIB Master in International Business presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore) e Sonia Santoro Lee, Responsabile comunicazione e gestione dei relativi canali social, hanno presentato come questi siano parte integrante della strategia di comunicazione del MIB Master. La presenza delle Università su Facebook e Twitter è un trend in crescita in quando mezzo veloce per comunicare con gli studenti. Il momento della scelta del proprio percorso formativo è la chiave per la composizione del fatturato degli Atenei:poter mostrare scorci di vita, mood e aspetti accattivanti può contribuire alla scelta di una sede piuttosto che di un’altra. Una recente ricerca di topuniversities.com ha confermato come le informazioni siano ricercate sul sito universitario solo per il 66%. Il resto si divide tra siti di ranking (29,4%), forum (13,4%), siti dedicati alla formazione (11,1%) e social (10,2%). Proprio quest’ultimo dato influenza più degli altri la web reputation degli Atenei e, infatti, la strategia della Pagina Facebook del MIB è divisa su tre diverse tipologie di target – futuri studenti, studenti, ex studenti – con contenuti sapientemente dosati: Humanising per i primi (focus sugli aspetti che esulano dal mero programma didattico), MIB Life per i secondi e MIB Nostalgy per i terzi.

 

 

linkedinE TU, HAI GIA’ SCARDINATO LINKEDIN?

L’intervento di Leonardo Bellini (Digital Marketing Strategist, Fondatore di DML e Social Minds) ha mostrato come ottenere il massimo dal proprio profilo LinkedIn -professionale e aziendale- attraverso l’analisi di una serie di metriche spesso scandagliate non abbastanza in profondità. Un esempio su tutti: ogni mese dovresti fare un check di:

  • quante volte sei apparso nelle ricerche
  • per quali keywords
  • quante visualizzazioni ha avuto il tuo profilo
  • quanti nuovi inviti hai ricevuto
  • quante occasioni di business si sono concretizzate

Poi rifletti sui numeri e definisci come agire per migliorarli. Non entro nei dettagli dei tanti KPI ma ti lascio 3 consigli:

  • il tool “LinkedIn Analytics for Serious Marketers” di Simply Measured (a pagamento dopo il free trial)
  • monitora i Trending Topics, ovvero gli argomenti che generano più interesse da parte degli utenti
  • segui il blog di Leonardo Bellini dove trovi i dettagli sul suo intervento oltre ad approfondimenti davvero interessanti. Io lo seguirò!

 

 

foundrisingI SOCIAL MEDIA PER FARE DEL BENE: FOUNDRISING & NO PROFIT

Andrea Landini (CEO presso Sponsilia & Co-Founder presso Coppa + Landini) ha spostato il focus su un tema tanto interessante quando meno noto: il ruolo dei Social Media per alimentare la raccolta fondi online e il coinvolgimento dei sostenitori nel no profit. Fate un giro sui profili di associazioni come l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) o Emergency e vi renderete subito conto di quali, altissimi, livelli di partecipazione stiamo parlando! I social hanno un ruolo importante nelle strategie digital perché permettono di veicolare rapidamente campagne con testimonial, fare storytelling, abbinare a call to action interne (like, follow) altre esterne (“dona”) oltre a rappresentare un eccellente database di contatti profilati. In USA ogni 1000 email inviate per chiedere un sostegno economico alla causa, si ottiene un alto tasso di donazioni; ogni Tweet con foto converte 5 volte di più di uno senza e i link l’85% in più. Nelle raccolte fondi, i social permettono di instaurare un dialogo diretto con i singoli sostenitori, spesso ringraziati uno ad uno su Twitter. Tralasciando Facebook, dagli utilizzi più noti, Instagram è ideale per:

– inspirare tramite quotes dei leader carismatici dell’Ente/Associazione

– creare contest fotografici

– condividere immagini e grafiche volte a indicare a che cifra si è arrivati nella raccolta fondi, oppure per celebrare la somma raggiunta

– mostrare il “dietro le quinte”. Nelle ONG, ad esempio, dare un volto alle persone che ci lavorano e dedicano alla causa la propria vita.

– lanciare video di 15 secondi (durata congrua rispetto a quella possibile in altri canali) per lanciare una nuova campagna, raccontare la quotidianità dei volontari e condividere gli obiettivi raggiunti

 

Pinterest, invece, è ancora poco utilizzato ma può rivelarsi un vero asso nella manica, proprio grazie alla natura fortemente orientata al visual. E’ un alleato prezioso della Social Media Strategy:

  1. veicola traffico al sito/blog con keywords legate allo stile di vita dei sostenitori
  2. è necessario completare sempre i propri Pin con descrizioni e link
  3. il sito deve integrarsi con Pinterest tramite il pulsante Pin-it, il Widget e il Tasto Follow
  4. Pinterest supporta la vendita del merchandising
  5. permette di condividere i migliori video in una Board specifica, meglio se dedicata alle Aziende Sponsor
  6. Creative Foundraising: selezione delle iniziative di raccolta fondi più creative messe in atto dai sostenitori
  7. History: è qui che va raccontata la storia del gruppo, dalle origini a oggi, con tutti i progetti realizzati e i viaggi compiuti, come una sorta di diario
  8. va sfruttata la possibilità di valorizzare le infografiche

Google Plus fa il proprio attraverso la condivisione di contenuti di qualità e indicizzati, aprendo la porta principale a tutto quel complesso ecosistema di servizi di Google. Perché ad esempio non organizzare degli Hangout con i volontari, i blogger o altre No Profit per sensibilizzare il pubblico sul tema? L’aggiunta del famoso pulsante +1 sul proprio sito, inoltre, aumenta il traffico del 3,5%. Nella propria strategia social, le organizzazioni No Profit non devono dimenticare LinkedIn, ideale per trovare sponsor, acquisire talenti, creare leadership culturale intorno all’organizzazione. Chi dichiara il proprio sostegno a una determinata causa nel proprio profilo pubblico, infatti, dona il 10% in più!

 

 

sharable contentSHAREABLE CONTENT: DIVERTI E CONQUISTA OGNI GIORNO LA TUA AUDIENCE

Come aumentare il tasso di condivisione dei propri contenuti? Nunzia Falco Simeone, Managing Editor di Ninja Marketing spiega che in realtà la domanda da porsi è un’altra: “perchè il mio pubblico dovrebbe condividere?” Solo se riusciremo a capire la comunità online alla quale ci rivolgiamo, sapremo essere utili e i nostri contributi saranno condivisi. A me è capitato con il mio ultimo post 22 Tool gratuiti per il content Marketing: il contenuto è un cavallo che è stato spontaneamente condiviso da tante persone. Evidentemente chi lo la intercettato nel web lo ha ritenuto utile,tanto da rilanciarlo ai propri follower. La ricetta magica non c’è, ma si possono mettere in atto piccoli accorgimenti come:

  • essere sempre sul pezzo
  • prendersi in giro
  • save the date
  • coinvolgi anche utilizzando quotes (rigorosamente brandizzate)

 

 

dogDOGALIZE: IL SOCIAL PER CHI AMA I CANI

Eccomi arrivata al mio intervento preferito! Bellissima la presentazione della strategia social di Dogalize, primo pet social network italiano che conta 160.000 utenti.

 

Dogalize

 

Nato due anni fa durante la (faticosa) ricerca di un veterinario in Agosto, il progetto è partito da un’attenta analisi del mercato e delle sue esigenze. Chi, come me, ha/ha avuto un cane sa quanto sia difficile viaggiare con lui! Questa App permette di dialogare in chat e videocall con addestratori e veterinari (è il primo esempio di telemedicina veterinaria in Italia!), ricercare luoghi e locali dog-friendly (aree per cani, parchi, canili, ristoranti, veterinari e negozi), interagire con tutti i social network condividendo esperienze e contenuti multimediali come video, foto e post del proprio cane con gli altri proprietari. Non a caso Dogalize è stata Premiata allo SMAU 2013 tra le prime 3 migliori applicazioni della categoria “Community & Social” e ha vinto il “The Webby Awards” a New York. Il futuro? La naturale evoluzione sarà il brand di prodotto e un device di monitoraggio degli animali!

 

 

ekoodooHAI MAI RICEVUTO UN …”EKOODOO”? 

Se qualcuno mi dicesse “I give you kudos for your work” sarei felicissima perché mi sta dicendo che ho svolto un ottimo lavoro. E’ questo il concetto alla base di eKoodoo, di cui ha parlato Max La Cava. Ekoodoo è una piattaforma social che connette allievi e maestri. Si parte da un dato: il 70% di chi ha fatto delle lezioni di sci ricorda il nome del proprio Maestro ma non della Scuola. A questo si aggiunge l’importanza fondamentale giocata dalle persone che erogano un servizio e che sanno entrare nella memoria del fruitore con un ricordo positivo. Gli allievi possono congratularsi con il Maestro, contribuendo a costruire una forte web reputation positiva che la scuola potrà rendere visibile sui canali social o – meglio ancora – sul proprio sito web in abbinamento a una call to action che incentivi la prenotazione. Testato con successo questo inverno in Trentino, il progetto verrà presto esteso a Scuole di Diving e Kitesurfing e a oggi conta già 123 partners. “E il vostro guadagno dove sta?” chiedono dalla platea. Premesso che i koodoos sono solo testuali ma verranno presto affiancati dai video, il guadagno da questo servizio B2B deriva dalla vendita di servizi a valore aggiunto, come un CRM. Che dire? eKoodoo!

 

 

runningA PASSO DI CORSA, I SOCIAL PRENDONO IL VOLO

Il running è uno sport accessibile a tutti, economico e in crescita. Tanto che i top brand si sono tuffati a fondo nel mercato Health&Fitness. Roberto Cipollini, founder di Smappo, ha evidenziato come questa nicchia sia appetibile e ben definita. Questo tipo di sportivi ha tra i 35 e i 45 anni e fa largo uso dei social, sia dal punto di vista competitive [Sono superfigo perché ho fatto 50 Km!”] che supportive [“Correre mi fa stare bene e condivido con voi la mia esperienza]. Sono mattinieri, attivi tra le 06:00 e le 08:00 del mattino, prima di andare al lavoro. Questa è l’ora ideale per intercettarli sui Social Media. Il primo brand che ha creato un account specifico per il mondo del running è stato Adidas nel 2009, seguita da Asics, Soucony, Brook e Nike (che ha fatto il suo ingresso solo nel 2011 perché troppo concentrata su altri sport per cogliere sul nascere questo trend). Roberto, che è anche un appassionato di corsa (ne parla anche nel suo blog Runner&Geek) sta facendo un test su Instagram con account anonimi, concentrandosi sugli hashtag e sulla condivisione di esperienze emotive, ottenendo risultati sorprendenti in termini di engagement!

Ha interpellato Nike per conoscere la loro percentuale di investimento nel calcio e nel running e la risposta è sorprendente: la stessa! Del budget totale dedicato al mondo della corsa, il 30-40% è investito nei social, influencers compresi, ritenuti fondamentali per “accompagnare il runner one-to-one”. Non il campione della maratona, ma la persona comune che per passione giorno dopo giorno fa progressi superando i propri limiti, anteposti al risultato.

http://www.youtube.com/watch?v=zzbjEMaDjrk

I brand oggi puntano sui progressi dell’atleta, lo vogliono accompagnare in ogni momento del percorso sportivo. Ecco che è nata Nike+Running GPS App, aggiornata di recente con la gamification e un badge per ogni “traguardo” raggiunto, da condividere con altri runners e amici. Idea vincente, visto che più di 200000 runners usano l’App almeno una volta al mese!

 

MASHABLE

Bella l’idea di un hangout con l’headquarters americano di Mashable! Però è apparso in video un (almeno in apparenza) Junior che, per quanto simpatico, sembrava essere stato interrotto nel bel mezzo del suo lavoro senza avere la più pallida idea del motivo e da chi. Anzi, non agevolato da una connessione traballante, ha chiesto se fosse possibile richiamarlo più tardi e che ore fossero nel nostro Paese. Resi i doverosi complimenti alla moderatrice in aula, che ha fatto del suo meglio per gestire con disinvoltura l’empasse, credo che un hangout prestigioso vada organizzato meglio sia nella modalità che nei contenuti. Sarebbe invece potuto essere il coup de théâtre!

 

#ADOTTA1BLOGGER: RIUNIONE DI FAMIGLIA

Il Mashable Social Day Milano 2015 è stata anche una bellissima occasione per incontrare alcuni amici della Big Family di #adotta1blogger: alla prossima e un abbraccio a tutti! 🙂

 

#adotta1blogger

Da sinistra a destra: io, Paola Chiesa, Roberto Gerosa, Annachiara Margapoti

3 Comments

  • Avatar
    Roberto Gerosa
    01/07/2015 at 08:28

    Mi sembra di conoscere quelle bellissime ragazze! 😉

    Complimenti per l’articolo Silvia, hai riassunto molto bene i punti chiave della prima giornata del Mashable Day.

    L’anno prossimo saliamo sul palco anche noi?

    Reply
  • […] La Hit Parade degli Speech del Mashable Social Media Day: una giornata di formazione e aggiornamento sul ruolo strategico dei social nell'ambito delle strategie aziendali  […]

    Reply
  • Silvia Comerio
    Silvia Comerio
    02/07/2015 at 18:05

    Ciao Roberto, grazie. Sarebbe bello; chissà… 🙂

    Reply

Leave a Reply