Qualche anno fa ho intervistato per Oidart.net Il Blog dei B&B la Locanda del Viandante di Anghiari. E’ un articolo a cui tengo molto perchè l’unico caso, a oggi, in cui sono stata io a chiedere l’intervista, dopo una breve vacanza all’insegna del relax in cui mi aveva colpito non solo la squisita accoglienza, ma anche il progetto territoriale di ospitalità diffusa e l’ottima cucina.
All’interno della Locanda si trova infatti un’Osteria a disposizione degli ospiti e, soprattutto, dei clienti esterni che qui possono assaporare ottimi piatti in una location accogliente immersa del verde dei Monti Rognosi.
Non sono numerose le strutture che offrono anche una ristorazione di livello e quindi… non potevo non intervistare anche lo Chef Manfroni, per raccontarvi di più su questo interessante progetto in cui l’ospitalità e la gastronomia creano un connubio perfetto!
La sua famiglia ha un’antica tradizione dell’arte culinaria? Ci racconti la sua storia!
In effetti no. La mia famiglia non ha una tradizione culinaria. Io sono il primo che ha intrapreso questo tipo di mestiere. Ho iniziato nel lontano 1976 e nel 1981, grazie a molti sacrifici ma anche a tanta determinazione, ho aperto il primo ristorante. L’esperienza me la sono fatta quindi da solo e non ho potuto ereditare i famosi “trucchi del mestiere” che invece ho assimilato giorno dopo giorno, piatto dopo piatto.
Come nasce la scelta di aprire un’Osteria all’interno della Locanda del Viandante di Anghiari? Potrebbe essere una strategia vincente anche per altri B&B?
L’esperienza all’interno della Locanda del Viandante è nata un po’ per caso… per una serie di coincidenze che mi hanno condotto fin qui, in un posto bellissimo a due passi da casa mia. Alcuni anni fa, infatti, decidemmo di prendere una pausa dalla nostra attività di ristorante, che si trovava in un altro paese della Valtiberina, perchè volevamo ritirarci per qualche tempo a casa nostra. Fatto sta che casa nostra si trova proprio qui vicino ed è quindi nata l’occasione e il pensiero di partire con un nuovo progetto, quello della Locanda del Viandante appunto.
Non si può certo affermare che la ristorazione sia sempre una strategia vincente, si devono sicuramente fare anche valutazioni, per una location come quella della Locanda del Viandante, la ristorazione è sicuramente un valore aggiunto e un servizio fondamentale per i clienti.
Qual è la sua personale filosofia di cucina?
Credo fermamente che uno dei principali fattori di successo per la cucina sia quello di utilizzare materie prime di alta qualità, possibilmente prodotte da chi poi le deve trasformare e cucinare. Nella nostra gestione infatti produciamo da soli molte verdure e carni che poi utilizziamo per realizzare i nostri piatti: fondamentale è quindi anche il rispetto della stagionalità dei prodotti. Proponiamo sempre piatti che seguono le disponibilità del momento e così facendo, abbiamo l’opportunità anche di offrire sempre cose diverse per i nostri ospiti.
La vostra carta dei vini comprende anche vini biologici e biodinamici. Cosa pensa dell’alimentazione bio in Italia? E’ una moda o nasce da un’esigenza profonda?
Sicuramente non è possibile riassumere in poche parole tutto quello che c’è dietro al biologico e ai vini biodinamici. Ci piace offrire questa possibilità ai nostri clienti, sia perchè condividiamo questa filosofia, ma anche perchè il “biologico” è sempre più richiesto dai consumatori attenti e che cercano la qualità sia su quello che mangiano ma anche su quello che bevono. Questo settore è in forte sviluppo e puntare su questi prodotti è strategico.
All’Osteria è possibile frequentare corsi di cucina. Come mai questa scelta?
Molti clienti, soprattutto stranieri, amano portare a casa non solo il ricordo di un buon piatto, ma anche l’entusiasmo di chi quel piatto lo ha preparato: è nata così l’idea di offrire, tra le altre cose, anche questo tipo di servizio che coinvolge le persone in maniera diretta. Nella cultura italiana la cucina e tutte le fasi di preparazione hanno un ruolo importante, quasi magico e con i nostri corsi vogliamo trasmettere la passione per questo tipo di attività ai clienti.
Nei siti di recensioni online non è infrequente imbattersi in sedicenti e molto critici sommelier ed esperti di cucina. Ha un aneddoto curioso o divertente da raccontarci?
Penso che tutte le persone che lavorano nella ristorazione, alla fine della loro carriera, potrebbero probabilmente scrivere un libro raccogliendo centinaia di aneddoti che sono successi nel corso degli anni. Io sono uno di quelli! Tra le cose più frequenti che succedono ne abbiamo due da segnalare: la prima è il fatto che molte persone, ahimè, non sanno riconoscere che tipo di carne stanno mangiando, non distinguono nemmeno il vitello dal coniglio! La seconda invece riguarda il vino: mi è capitato di ricevere osservazioni e lamentele per il fatto che il vino sapesse di tappo… peccato che il tappo della bottiglia fosse di silicone!
Ringrazio di cuore lo Chef Manfroni per il tempo che ha dedicato all’intervista, preziosa per arricchire Oidart il Blog dei B&B con una testimonianza che dimostra come l’ospitalità e l’offerta gastronomica locale siano un connubio vincente, soprattutto se condividono gli spazi come nel caso della Locanda del Viandante di Anghiari.
Questo articolo, come tutte le mie interviste, non è sponsorizzato (ritengo necessario precisarlo perchè questa domanda mi è stata posta in diverse occasioni) ma nasce dalla volontà di dar voce ai B&B per esprimere il proprio punto di vista sul turismo e raccontare la propria storia.
Se anche tu vuoi accomodarti nella mia terrazza virtuale per sorseggiare un buon bicchiere di vino parlando del tuo B&B, scrivimi!
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