Quando un’idea, bella, diventa virale.
Niente guerrilla, ma un invito che sfiora l’anima e la incanta, tanto da essere condiviso sino a strutturarsi in un progetto a più voci. Così è nato il Curriculum del Lettore: lanciato da Rita Fortunato, magistralmente raccolto da Francesco Ambrosino e centro di un’appassionata discussione all’interno del gruppo adotta1blogger.
Adoro il blog di Rita, ParoleOmbra, che profuma di carta e ti porta con eleganza tra pagine di libri, riflessioni e pensieri che restano con te anche dopo la lettura. Forse è proprio per questo che ho iniziato a pensare anch’io ai testi che mi hanno accompagnato negli anni, voci e immagini in grado di arricchire un’esperienza limitata al qui e ora, facendomi volare in epoche passate o in paesi lontani, personaggio invisibile a fianco dei protagonisti di storie indimenticabili.
Ho avuto la fortuna di crescere in una casa dove i libri erano ovunque, spesso in doppia fila nelle librerie del salone, nelle camere e persino nel corridoio d’ingresso. Ho frequentato poco biblioteche e librerie, perché tutto quello che avrei potuto cercare era – ed è – già a casa dei miei: dall’ultimo best seller ai classici, dalle pietre miliari della letteratura ai saggi filosofici. Sino ai libri leggeri come “Momenti di trascurabile infelicità” di Francesco Piccolo che mi ha accompagnato con ironia nel mio ultimo viaggio in treno. Come giustamente nota il Socialmediacoso, i casi erano due: l’amore o l’odio. Forse perché nessuno mi ha mai spinto a leggere, né a parlare di libri ho iniziato a farlo seguendo un mio percorso. Leggo sempre, da sempre. Random, come piace a me!
Perché, come scrive Care Santos in “Tre tazze di cioccolata”(ah. Pensavi che scomodassi Umberto Eco o Camilleri? Invece no!):
I libri sono la migliore compagnia, non credete? Le parole sagge e belle che vi cogliamo ci rendono persone migliori. Ecco il perché della differenza tra chi ha letto e chi non ha mai toccato un libro: il primo può dire di aver dato un’occhiata in un mondo di anime diverse, mentre il secondo non è mai uscito da se stesso.
Nella consapevolezza che:
Un libro ne nasconde sempre un altro. Il lettore come un archeologo che libera una statua dalla sabbia, deve scoprire il testo celato, portarlo alla luce. (Frédéric Vitoux)
E dopo tante parole vissute, ecco le mie per comporre il Curriculum del Lettore, che alterna testi e autori:
– la mitologia
Sono le prime storie che ricordo, narrate da mia mamma come favole della buona notte accanto alle fiabe. Da piccola mi addormentavo sognando Apollo sul Carro del Sole, le avventure di Odisseo, degli Argonauti, le storie di Dei ed Eroi valorosi. Forse per questo, ancora oggi, ho sul comodino “Le Metamorfosi” di Ovidio, da leggere quando c’è l’ispirazione, aprendo una pagina a caso.
–“La storia infinita” di Michael Ende
Non ho dubbi: il romanzo più bello che abbia letto da piccola è stato “La storia infinita”, che mi ha completamente rapito dalla realtà tuffandomi in quelle avventure fantastiche con una vividezza di cui ancora oggi mi sorprendo. Qui è nato il mio amore per il fantasy, continuato con “La Collina dei Conigli”, “lo Hobbit” e “ Il signore degli anelli”.
– “Il mondo di Sofia” di Jostein Gaarder
Chissà se la mia passione per la filosofia è nata leggendo questo libro, che ne racchiude tre in uno. Non è solo un giallo avvincente e un romanzo d’avventura nel tempo e nello spazio e un trattato sulla storia dell’uomo e del suo pensiero. “Il romanzo di chiunque si trova aggrappato ai peli del coniglio bianco tirato fuori dal cilindro dell’universo e non vuole scendere giù, non vuole abbandonarsi al sonno dell’ignoranza. Ma anche di chi continua a cercare un corvo bianco, l’eccezione che non conferma la regola”. Riapro il volume per scrivere questo post e trovo una data scritta con una calligrafia che non ho più: 1995. Chissà, magari il mio amore per i saggi e i testi filosofici è nato proprio allora, sicuramente rafforzato, più avanti, da un Professore di Filosofia sosia di Socrate, dissacrante e fuori dagli schemi.
– “ Il Barone rampante” di Italo Calvino
Ho letto le avventure di Cosimo Pivasco di Rondò arrampicata sui i rami del melo del vigneto dei nonni, sulle colline dell’Oltrepò Pavese, tanti anni fa. Quando, molto tempo dopo, ho scoperto davvero Calvino e la sua poetica, la mente è sempre corsa a quella lettura lontana, tra le cicale e il profumo di mosto.
–“La coscienza di Zeno” di Italo Svevo
E’ uno dei pochi libri che ho riletto, apprezzando davvero – a distanza di tempo – la sua sottile ironia e quello sguardo profondo sull’uomo contemporaneo, in bilico in una società alienante e difficile, ricca di contraddizioni. Resta mitica “l’ultima sigaretta”:
Mi colse un’inquietudine enorme. Pensai: “Giacché mi fa male non fumerò mai più, ma prima voglio farlo per l’ultima volta
– “La montagna incantata” e i “I Buddenbrook”di Thomas Mann
Ho adorato la “Montagna Incantata” . Mi sono persa nel suo lungo racconto senza annoiarmi mai, ritrovandomi nei dialoghi, nel ritmo lento e ipnotico sullo sfondo di un panorama mozzafiato. Mi piacciono le saghe famigliari che si snodano nel tempo e mi sono lasciata coinvolgere dalle vicende de“I Buddenbrook”e le sue con quattro generazioni di una famiglia commerciale di Lubecca che terminano con Hanno, ultimo erede della famiglia ormai in rovina e archetipo dell’artista sensibile ed emarginato in un mondo di borghesi affaristi. Una figura che ricomparirà in tanti altri romanzi nel corso dell’Ottocento.
Ho ritrovato quello stile unico, che ti abbraccia sicuro, in tutta l’opera di Mann: da “Altezza Reale” a “Doctor Faustus”, da “Giuseppe e i suoi fratelli” a “Le Storie di Giacobbe”. E quando non ho avuto più suoi romanzi da leggere, mi sono sentita un po’ più sola.
– le tragedie greche (tutte, senza distinzioni: Sofocle, Eschilo, Euripide)
Te lo dicono al liceo, ma non ci credi. Poi col tempo capisci che vero: i tragici Greci hanno detto tutto. I loro testi mettono in scena le mille sfumature del genere umano e ancora oggi li leggiamo perché queste parole travalicano il tempo e riescono a trasmettere messaggi ancora validi. Ho amato Sofocle, Eschilo e Euripide sin dai banchi di scuola e hanno un posto d’onore nel mio “Curriculum del Lettore”.
– “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez
Le saghe familiari che attraversano i secoli con il susseguirsi di generazioni mi piacciono e tra queste “ Cent’anni di solitudine” non poteva mancare. Un romanzo corale sulla vita della famiglia Buendia nella città di Macondo, dalla sua fondazione all’ineluttabile decadenza che si intreccia a quella dei personaggi stessi. Simbolo del Sud America e del suo popolo, questo libro comunica con forza l’angoscia di una determinata situazione politica, certamente lontana dalla nostra sensibilità europea. Della lettura mi ha colpito anche il famoso “realismo magico” che la rende unica: ciò che è normale è descritto come straordinario e viceversa. Un’esperienza avvincente!
–“In Patagonia” e “Le vie dei canti”di Bruce Chatwin
La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi
Con Chatwin ho assaporato la libertà vera, i viaggi come non li farò mai. Dormendo all’aperto, in Australia e in Patagonia, con albe mozzafiato, e spazi infiniti davanti a sé. Un nuovo modo di raccontare il viaggio, con quella passione per i taccuini e le annotazioni che mi ha subito sedotto. E’ in quel periodo, al primo anno di Università, che ho comprato il mio primo Moleskine.
– “Memorie di Adriano”di Marguerite Yourcenar
E’stato uno dei libri più belli per me. Forse l’unico che sino ad oggi abbia riletto. La vita di questo grande imperatore romano, amante della cultura e dell’arte, si fonde con il suo pensiero che guida il lettore in una costellazione di spunti di riflessione.
Pagine in cui il conflitto tra l’uomo e l’imperatore è costante, ma quest’ultimo finisce per avere il sopravvento e lo porta a servire l’impero, nell’ultimo periodo della sua vita, con un fervore ancora maggiore rispetto al passato. Senza dimenticare, però, come si conclude la sua lettera a Marco Aurelio:
Cerchiamo di entrare nella morte ad occhi aperti….
– “La fine è il mio inizio” di Tiziano Terzani
Adoro Tiziano Terzani, il suo anticonformismo e quello spirito libero e avventuroso che lo ha portato a viaggiare in paesi lontani senza mai scendere a compromessi nel suo lavoro di giornalista.
Tra i suoi libri, per me il più bello è “La fine è il mio inizio”, scritto a quattro mani con il figlio Folco all’Orsigna. Un libro intriso di spiritualità, che mi ha commosso e portato a riflettere sul senso della vita e quello di una morte accettata con la serenità che può avere solo chi è riuscito a fare un grande lavoro su di sé.
E la regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. E’ più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è speranza. E’ difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.
– “La prima sorsata di birra” di Philippe Delerm
Un libro leggero e fresco, che celebra i piccoli piaceri della vita e fa riflettere su quanto anche gesti abituali possano essere rassicurati, aiutandoci ad essere più felici se li sappiamo apprezzare.
Ma la prima sorsata! Comincia ben prima di averla inghiottita. Già sulle labbra un oro spumeggiante, frescura amplificata dalla schiuma, poi lentamente sul palato beatitudine velata di amarezza. Come sembra lunga, la prima sorsata.
Extra curricolari
Non è stato facile scegliere tra i tantissimi libri che hanno lasciato un segno e che sprigionano ricordi. Gli altri li dimentico, scorrono come acqua che ha fretta di arrivare al mare e non lascia tracce del suo passaggio. E poi ci sono gli extra curricolari, in due categorie:
1) I CAPOLAVORI ODIATI
Ho sempre odiato le schede-libro obbligatorie a scuola, le interrogazioni chirurgiche sui capitoli dei Promessi Sposi, i riassunti che sminuiscono l’opera. Forse per questo approccio stanco e noioso, non mi sono mai appassionata ai grandi capolavori imposti: “I Promessi Sposi”, “I Malavoglia”, Edgar Allan Poe, Guy del Maupassant. Ma non ho chiuso per sempre la quarta di copertina: un giorno forse li rileggerò e, senza più pregiudizi, saprò apprezzarli.
2) I LIBRI DEL TEMPO CHE SARA’
Ci sono libri che ho sempre trovato ostici. Come scalare una parete senza corde e chiodi. Nonostante diversi inizi, alla fine scivoli giù. Perciò ho rinunciato all’impresa, rimandandoli a un futuro in cui, crocchia bianca e lavoro a maglia, avrò una maturità diversa. E’ il caso di “Delitto e Castigo”, mai finito, e di tutti i russi: da “Il Cappotto” a “Il Dott. Zivago” sino a “Guerra e Pace” e “Padri e Figli”. In questa categoria c’è posto anche per la “Ricerca del Tempo Perduto”.
3) I LIBRI DA RILEGGERE
Hai presente quei romanzi che hai letto da bambino? Che tu li abbia amati o meno, sai che ti stanno aspettando ancora e questa magica forza magnetica ti porterà, prima o poi a rileggerli. Sai che non sarà una perdita di tempo, perché avrai occhi e cuore nuovo per capire e apprezzare i tanti significati che ti sono sfuggiti, semplicemente perché in quella fase della vita era giusto così. Come “Alice nel Paese delle Meraviglie”, “Il Giro del Mondo in 80 giorni”, “I viaggi di Gulliver” e “Tre Uomini in barca”.
Ma quanto è difficile smettere di scrivere questo post?
Non posso farlo senza prima aver condiviso le letture di oggi. Non amo la routine e le sequenze logiche, credo in un po’ di sano disordine creativo e per questo da tanto tempo leggo più libri contemporaneamente, sempre a notte fonda. Sparsi ovunque a casa mia puoi trovare in qualsiasi periodo dell’anno un romanzo da divorare, un saggio da degustazione, un libro stupido e leggero, spesso in inglese (quanto ho adorato la Shopaholic di Sophie Kinsella!) e un libro di ricette che presto o tardi finiranno sulla tavola in terrazza, nella prossima cena con gli amici.
4 Comments
Rita
21/07/2015 at 21:26Stavo per chiudere tutto e andare a nanna e mi trovo la notifica di questo post.
Silvia, è la più bella buonanotte che potessi mai ricevere.
Sono felice di trovare La storia infinita di Michael Ende e La fine è il mio inizio di Terzani, sono nella mia lista di libri da leggere e molti libri citati mi hanno emozionato tanto quanto hanno emozionato te.
Oh, finalmente trovo qualcuno che condivide con me una certa “insofferenza” per I promessi Sposi di Manzoni, ho provato tante volte a leggerlo ma non c’è stato verso. Tuttavia ho adorato Bel Ami di Maupassant e ho preferito I Malavoglia di Verga al Il Fu Mattia Pascal di Pirandello.
Delitto e Castigo è uno dei tanti libri iniziati e mai finiti, aspetto di sapere cosa ne pensi di Guerra e Pace. All’inizio è un po’ difficoltoso, è vero però l’ho amato tanto. 🙂
Spero di aver associato i titoli agli autori giusti, data l’ora e la gioia di leggere questo tuo articolo potrei aver avuto qualche svista (ma mi farò perdonare).
Grazie per aver partecipato. Domani condivido questa tua bellissima lista.
Un bacione! 😀
Silvia Comerio
23/07/2015 at 18:11Cara Rita, scrivere questo post è stato come voltarsi indietro e vedere una folla di volti tutti lì, presenti. Perchè quando un libro ti avvince poi vive un eterno presente insieme a te. Gli altri, purtroppo, spesso li dimentico. Passano e scorrono. Ma sono comunque scaglie luminose di altre vite vissute in un lampo dimenticandoci di noi. I libri che hanno lasciato il segno sono tanti, e quando scatta la “scintilla”, allora è quasi se avessimo viaggiato nel tempo e nello spazio sulla nostra pelle. E’ bello sceglierli lasciandosi guidare dal sesto senso, dall’ispirazione di oggi che non è più quella di ieri. Perchè siamo diversi. Forse sono io ad essere diventata troppo esigente negli anni, ma spesso i best seller del momento mi lasciano davvero poco, mentre i grandi del passato, comunque, hanno ancora tanto da dire e su cui far riflettere. Un abbraccio 🙂 Silvia
#CurriculumDelLettore: come è nato e compagni di viaggio | paroleombra
29/07/2015 at 08:38[…] Mi sono fermata ad osservare un cielo trapuntato di stelle mentre Silvia Comerio mi indicava le sue stelle di carta . […]
Curriculum del lettore: come è nato e compagni di viaggio – ParoleOmbra
07/07/2017 at 21:40[…] Mi sono fermata ad osservare un cielo trapuntato di stelle mentre Silvia Comerio mi indicava le sue stelle di carta . […]