Una nuova, bellissima intervista arricchisce la rubrica dedicata alle voci delle persone che, con impegno e passione, lavorano nel turismo. Sono davvero felice di ospitare una guida turistica, Silvia Trivellato, che lavora nella bellissima Sicilia di cui ci ha parlato Raffaella Saba, che gestisce un B&B a Palermo. Le guide sono figure professionali essenziali per la promozione di un territorio, di cui sanno far scoprire storia, tradizioni e bellezze nascoste grazie a una profonda conoscenza e a tanti anni di studio. Penso che, per le piccole strutture ricettive e per gli hotel, una più stretta collaborazione con le guide locali rappresenti un’interessante opportunità nell’ambito di proposta di servizi ancillari e dell’upselling. Argomenti di cui presto vi parlerò!
Lascio la parola a Silvia, che ci racconta del suo lavoro, del rapporto con il web e dello stato dell’arte del turismo nel nostro Paese. Buona Lettura!
Cosa significa essere una Guida Turistica nel 2017? Raccontaci la tua storia!
Sono nata e cresciuta in Lombardia, dove mi sono laureata in storia dell’arte e ho cominciato a lavorare nel campo dei beni e degli eventi culturali. Siccome la vita è strana, un bel giorno conosco un siciliano e Cupido scocca la freccia… ed eccomi qualche anno dopo catapultata per amore nella bellissima Sicilia! E’ qui che ho deciso di vivere, in questa terra ricchissima dal punto di vista artistico e paesaggistico, che mi offre la possibilità di impiegare le mie competenze e la mia passione per l’arte e la storia in una professione: la guida turistica!
Non è semplice abilitarsi, perché occorre aspettare che venga indetto l’esame (ah, i tempi della cosa pubblica in Italia!), studiare davvero sodo e incrociare le dita, perché (diciamolo) non è semplice passarlo!
Ma io ce l’ho fatta e ogni anno il mio lavoro cresce in esperienza e si adegua a tempi, usi e costumi che cambiano. Nel 2017 credo che dovrò confrontarmi con le nuove tendenze del turismo, sempre più esperienziale. E anche con le nuove tecnologie: gli smartphone e le app danno informazioni di ogni tipo su luoghi e monumenti; sebbene ciò possa essere visto da noi guide come una seccatura e anche come una sorta di “concorrenza”, credo sia più utile per la nostra categoria puntare sulla comunicazione di ciò che ci rende diversi (e cento volte più utili ai turisti) di un telefonino!

Valle dei Templi, Agrigento
Hai un blog in cui approfondisci le bellezze della Sicilia e le tue proposte di viaggio…
Ad essere sincera mi sto ancora domandando se il web sia utile alla mia professione. Noto che pochissime guide turistiche curano la propria presenza on line, hanno un blog/sito o usano i social per comunicare e pubblicizzare la propria attività. Forse fa eccezione solo Facebook. Probabilmente, e ciò è significativo, il lavoro “gira” ancora secondo modalità tradizionali, come la chiamata dall’agenzia o il passaparola.
Io stessa ho avuto poco riscontro dal mio blog in termini di prenotazioni o contatti. E potrei dire la stessa cosa degli altri social che cerco di aggiornare con più frequenza (soprattutto Instagram, LinkedIn e la bacheca Pinterest dedicata alla Sicilia).
Ho anche dei profili professionali ospitati su siti specializzati nella ricerca on-line di guide turistiche, ma anche in questo caso ho avuto pochissimo riscontro: al momento una sola prenotazione! Di certo quest’anno dovrò affrontare la questione e dare una risposta ai tanti interrogativi che mi si pongono di fronte a queste osservazioni.

Castello Ursino – Catania
Chi sono i tuoi Clienti? Più gruppi organizzati o più singoli? Ci sono differenze in termini di percorsi più richiesti?
In genere i miei clienti fanno parte di gruppi, più o meno numerosi. In primavera si tratta in prevalenza di scolaresche in viaggio di istruzione, ma molti sono anche i gruppi di privati, sia italiani che stranieri, che visitano la mia regione durante viaggi organizzati. Spesso capitano anche servizi per aziende che predispongono per i dipendenti viaggi premio, convention, weekend di formazione per cui è richiesta la presenza di una guida esperta del territorio.
Pochi sono i servizi richiesti da privati singoli e/o da coppie. In questi casi prevale sicuramente il “turista fai da te”, sia per necessità di maggiore libertà e autonomia, sia per motivi economici (il costo del servizio viene diviso anche tra cinquanta persone in caso di gruppi, ma può risultare elevato per una persona sola o una coppia).
I percorsi richiesti in Sicilia orientale, dove opero, sono però più o meno sempre gli stessi: in vetta troviamo Siracusa, Taormina e l’Etna; Catania e centri del barocco ragusano a seguire.

Modica
Facci sognare con una “chicca” turistica segreta della Sicilia che ti sta a cuore!
Randazzo! Si tratta di una cittadina medievale sul versante nord dell’Etna, a circa 20 km dal cratere centrale. Conserva ancora le testimonianze della sua peculiare storia. Nel Medioevo il borgo era diviso in tre quartieri: quello di San Martino, abitato da genti del nord Italia e parlanti il dialetto lombardo, quello di San Nicola, in cui le persone parlavano greco, e quello di Santa Maria, di lingua e tradizioni latine. Ancora oggi le tre chiese medievali svettano nei tre quartieri con i lori bellissimi campanili.
Passeggiando per il borgo si possono visitare anche case medievali, un antico castello e musei ricchi di materiale. Il bellissimo panorama sulla valle del fiume Alcantara aggiunge altri punti alla città. Da Randazzo è possibile raggiungere facilmente Bronte, la città del pistacchio, o inoltrarsi nel parco naturale dei Monti Nebrodi, un’oasi di verde dall’alto valore naturalistico.
Qual è, secondo te, lo stato dell’arte del settore turistico in Italia? Quali le sfide più urgenti da affrontare?
Penso che l’Italia abbia ancora davvero molto da lavorare. Si ripete spesso una frase – e a furia di ripeterla è diventata ormai un luogo comune – che recita più o meno così:
L’Italia, con il patrimonio che ha, potrebbe campare di turismo.
Non sono in grado di dire se ciò sia vero o un’esagerazione. Ma certamente il turismo potrebbe essere una bella fetta dell’economia italiana, se solo si lavorasse su alcune questioni urgenti. La legislazione è confusa e carente. Molta autonomia legislativa è, anche giustamente, lasciata alle amministrazioni locali, ma ciò non fa che creare disomogeneità sul nostro territorio. Il risultato di tutto ciò è l’immobilità (burocrazia e leggi non chiare non inducono a investire serenamente su progetti imprenditoriali e nuove attività) e la diffusione dell’abusivismo, in cui operano spesso persone impreparate che non contribuiscono certo alla corretta comunicazione del nostro “prodotto Italia”.

Castello di Donnafugata – Ragusa
Il tuo lavoro ti porta a contatto con tantissimi turisti. Come si distinguono italiani e stranieri?
Mi è difficile distinguere tra italiani e stranieri senza avvertire il disagio di chi sta per “catalogare” le persone a seconda della loro nazionalità. Non mi piace farlo. Posso però dire di aver notato qualche differenza di costume o di comportamento.
Ho incontrato tante nazionalità – solo nel 2016 ho lavorato con svizzeri, americani, australiani, turchi, giapponesi, cinesi, argentini e ungheresi – e ognuna mi ha portato qualcosa di diverso. Gli stranieri sono in genere molto entusiasti, interessati alle abitudini degli italiani oltre che ai monumenti (ricordo ancora le risate mentre spiegavo a due svizzeri il significato dei gesti che facciamo con le mani!), ma anche molto esigenti.
Gli italiani si dividono in genere tra persone molto preparate e interessate, che chiamano una guida perché vogliono imparare il più possibile, e quelli che definirei “gitanti della domenica” per i quali è importante più che altro stare insieme, divertirsi e passare una giornata diversa. Mi piace lavorare con entrambi!

Il Teatro Antico di Taormina
Un giovane amico vorrebbe intraprendere la tua professione. Quali errori dovrebbe evitare e quali trend invece dovrebbe tenere in forte considerazione?
Sicuramente consiglierei di non sottovalutare il networking. Quello della guida turistica è un lavoro freelance in cui è molto importante costruire relazioni (con altri colleghi, con le agenzie, con gli insegnanti del territorio, con i gestori di strutture ricettive, ecc.). Sicuramente è importante costruire relazioni on-line, ma ancora più efficaci sonno i rapporti “dal vivo”. In questo caso consiglio di contattare le tante associazioni o cooperative di guide turistiche.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la formazione: non bisogna credere che la mole di concetti che abbiamo imparato per superare il difficile esame di abilitazione sia sufficiente per dare un ottimo servizio. Occorre sempre approfondire, studiare, restare aggiornati. Credo sia importante anche interrogarsi sulle proprie capacità di adattamento alle situazioni e alle persone, come anche affinare la propria capacità di comunicare con gli altri in modo efficace ed esaustivo, ma non noioso perché i turisti… sono pur sempre in vacanza!

Al Museo con la guida!
Sei anche una bravissima crafter! Come è nata questa passione e su quali percorsi ti sta portando? Qual è la filosofia delle tue creazioni?
Sono sempre stata creativa, mi è sempre piaciuto realizzare cose, di qualsiasi tipo, con le mani. Ma nel periodo dell’università e delle prime esperienze lavorative ho trascurato molto questa parte di me perché pensavo “non sono cose serie”. Arrivata una maggiore maturità, e complice una macchina da cucire abbandonata da mamma sul tavolo, ho cominciato a cucire, provando molta soddisfazione personale. Ho capito piano piano che soddisfare la propria natura è cosa non solo seria, ma sacrosanta. Da quel momento non ho mai smesso di cucire e di imparare, da brava autodidatta quale sono!
Realizzo vestiti per me e accessori come borse, portafogli, copertine di taccuino e oggetti per la casa che vendo in uno shop on-line. Ho associato la passione per il cucito con la mia propensione per l’ecologia e il mondo della natura: quasi tutto quello che produco è realizzato in materiale riciclato e/o biologico, ricamo sui miei oggetti fiori e animali, penso alla mia cliente ideale come a una donna che vuole camminare a passi leggeri e non impattanti sul creato.
E pensandoci bene, posso dire che preservare e comunicare la bellezza del mondo è anche ciò che faccio come guida turistica!

Marina di Ragusa
Silvia Trivellato
Lombarda di nascita, siciliana per amore.
Lavoro come guida turistica e aiuto a scoprire la bellezza della Sicilia, camminando con le persone tra storia, arte e natura, senza dimenticare di lasciare loro sempre un sorriso!
Blog – Instagram – G+ – LinkedIn – Bacheca Pinterest sulla Sicilia
3 Comments
Silvia Trivellato
17/03/2017 at 14:19Ciao Silvia!
Ti ringrazio per l’opportunità. Mi hai dato modo di parlare della mia professione, i cui retroscena sono di solito sconosciuti ai più, anche a chi lavora nel settore.
Mi piacerebbe confrontarmi con altri sulle cose che ho scritto nelle risposte, quindi… sollecito commenti!:)
Silvia Comerio
18/03/2017 at 08:39Grazie a te per l’intervista! Le tue considerazioni sono molto interessanti e secondo me una maggior sinergia tra guide turistiche e strutture ricettive potrebbe essere molto interessante per migliorare l’esperienza dei turisti nel territorio!
Silvia Trivellato
21/03/2017 at 14:28Silvia, ho scritto un brevissimo post sul mio blog:
http://silvia-guidasicilia.blogspot.it/2017/03/guest-blogging-intervista-su-oidart.html